L’adozione del maggiorenne rappresenta una materia di particolare interesse nel diritto di famiglia italiano, la quale, nonostante le sue specificità, riflette l’evoluzione della società e delle sue esigenze. La recente ordinanza della Corte di Cassazione Civile, sez. I, 12 febbraio 2024, n. 3766, mette in luce aspetti fondamentali di questo istituto, evidenziando come l’adozione di persone adulte non sia solamente un atto giuridico, ma un vero e proprio strumento di inclusione sociale e familiare.

Contesto e Principi Giuridici

Il caso in esame riguarda l’adozione di una pronipote ormai maggiorenne da parte del fondatore di una nota casa di moda. La richiesta, inizialmente respinta in primo grado a causa del rifiuto di consenso da parte della moglie dell’adottante, non legalmente separati al momento della domanda, solleva questioni rilevanti sull’interpretazione degli articoli 296 e 297 del codice civile. Questi articoli sottolineano l’importanza del consenso non solo dell’adottante e dell’adottando, ma anche dei coniugi non legalmente separati e dei figli maggiorenni dell’adottante, ribadendo la sentenza della Corte Costituzionale (n. 937/1988 e n. 345/1992).

La Sentenza di Appello e il Ruolo del Consenso

L’aspetto più intrigante di questa vicenda è la decisione della Corte d’Appello, che ha ritenuto ammissibile la deduzione della separazione consensuale omologata tra l’adottante e la moglie, avvenuta dopo la sentenza di primo grado. Questo ha portato all’accoglimento della domanda di adozione, interpretando il consenso della moglie non più come una barriera insormontabile, ma come una condizione che può venire meno, rimuovendo così l’ostacolo all’adozione.

Implicazioni Giuridiche e Sociali

Questa ordinanza testimonia l’adattabilità del diritto di famiglia alle dinamiche relazionali contemporanee, riconoscendo l’adozione del maggiorenne come uno strumento capace di consolidare legami familiari già esistenti, indipendentemente dalle tradizionali nozioni di parentela. L’attenzione della Corte verso il benessere e l’interesse dell’adottando, oltre che verso l’autonomia e la volontà delle parti coinvolte, enfatizza un approccio più umano e meno formalistico all’adozione.

Conclusioni

L’ordinanza della Corte di Cassazione segna un passo importante nella comprensione e applicazione dell’adozione di maggiorenni, offrendo una lettura moderna e inclusiva di un istituto tradizionalmente legato alla minorità. Questo caso dimostra come il diritto possa evolvere per rispondere alle esigenze di una società in costante cambiamento, promuovendo relazioni familiari basate su legami affettivi piuttosto che esclusivamente su quelli biologici o legali.

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